Performance: Ars Ardente
Martedì notte in un mese autunnale
possibilmente invernale.
Ore tre.
Sono con il furgone
carico di una trentina
dei miei grandi dipinti,
mi reco al piazzale del Mercato,
il parcheggio è vuoto
nessuno,
in lontananza
spente le luci dentro le case.
Il Brembo scorre indifferente.
I giochi dentro il parco,
alcuni sono nuovissimi
pro future elezioni,
stanno a guardare
come le stelle di Cronin
che però stasera sono assenti.
Solo la luna avrebbe potuto fermarmi,
ma ho scelto apposta
questa sera nuda e nera.
Scarico,
accatastando i dipinti uno sull’altro.
Spargo di benzina il tutto,
gli do fuoco
avec des allumettes francaises.
Le fiamme sono subito alte,
un odore di pittura e di anima
si sparge tutt’intorno.
Ho preso una sedia da regista
sono seduta ed osservo.
Al parco i giochi sono interessati,
c’è un certo movimento.

Le altalene si scardinano.
Scivola via lo scivolo
verso la casetta nel bosco.
In lontananza
si accende qualche finestra.
Il suono di una sirena.
È quella dei pompieri.
Sono presto lì.
Due mi vengono incontro:
“che ca... sta facendo.
È pazza?”
Spiego: è una performance intitolata
“la morte della pittura”,
l’arte contemporanea
va da un’altra parte...
Non capiscono...
“vi prego, non usate l’acqua,
devo raccogliere le ceneri
metterle in una scatola
“cenere d’artista”
meglio della “merda d’artista”
infine,
e poi il fuoco si sta spegnendo
non ho fatto del male a nessuno,
cercate di capire...”
Restano a bocca aperta.
Non hanno il coraggio.
Mi conoscono
come una brava persona
conoscente di attacchi idraulici
pollici mezzi pollici tre ottavi,
fascette, tubi di gomma ecc...
Si è formato un certo pubblico.
Arrivano i carabinieri
mi pregano di seguirli in caserma.
Li seguo.
Sento alcune persone dire
“...s..vedìa che proprio normal l’era mia”..
Le saluto gentilmente.
Dico ad un vigile del fuoco che conosco
di mettere le ceneri in quella cassa di ferro.
Lui qualcosa ha capito
almeno cerca di approfondire.
Non mi giudica, ha messo in moto i suoi neuroni.
Lo vedo attento, comprensivo.
Sono fortunata, lui è il capo.
Anche se altri scuotono la testa,
è lui che comanda.
OK grazie, begl’occhi blu!

 

...il fuoco balla sui legni
ballerino di rosso e d’arancio vestito...

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